L'Italia è ufficialmente tutta zona rossa. Qualcuno dice arancione, qualcuno mezza rossa e mezza arancione, insomma c'è la solita italica confusione sul colore, sulle distanze da tenere, da poter percorrere, sulle motivazioni valide per spostarsi, per restarsene a casa. Su tutto praticamente, evidentemente anche su cosa comprare al supermercato visto che ci ritroviamo con zero pacchi di farina in dispensa. Lo so, ci mancano le basi, ma chi le ha del resto queste basi qua?
Oggi ci siamo risvegliati pensando di aver fatto un brutto sogno e abbiamo continuato a sperare anche nel dormiveglia che non fosse vero pur avendo già realizzato che invece sì, è vero, stiamo vivendo un evento epocale che nessuno aveva mai vissuto prima. Una roba tipo invasione aliena, credo, non lo so perchè neanche quella abbiamo mai visto, però insomma, vabbè, scusate, è la confusione di questo primo giorno. Domani passa.
E domani cosa faremo? E dopodomani? Sostanzialmente quello che abbiamo fatto oggi, faremo le nostre videochiamate, staremo in casa, ci ossessioneremo su rainews 24, ci incazzeremo con quelli che ANCORA non hanno capito che non si devono avvicinare, non devono parlare con nessuno e non devono uscire di casa se no ci fanno venire un infarto e poi non c'è manco l'ambulanza che ci viene a prendere; sommeremo il numero dei guariti con quello dei decessi e non ci torneranno i conti ancora una volta col numero dei contagi totali, ma rinunceremo a capire, accettando che qualcosa ci può anche sfuggire.
Forse domani saremo un po' meno confusi e, sperando in Dio (sì, perchè è ammesso ritrovare la fede in questo periodo), il tempo passerà sempre un po' più in fretta, portandosi via ogni giorno un pizzico di angoscia. Forse domani ci renderemo conto sempre di più che l'avversario è alla nostra portata e continueremo a sentire sempre più forte questo incredibile senso di unione a distanza che pian piano ci sta riempiendo il cuore come un abbraccio vero.
#vinciamonoi #iorestoacasa