23 Apr
23Apr

Se cerchi di insegnare nervosamente qualcosa a un bambino, lui imparerà solo ad essere nervoso.

Lo so, non c'entra niente con la quarantena da Coronavirus, potrebbe essere considerata una frase off-topic o fuori tema per dirla in italiano, però è anche ora di iniziare a parlare di altro, no?

Ho scelto un argomento a piacere: l'educazione. Più precisamente il metodo educativo utilizzato dall'inquilina del piano di sopra. Premetto che io non ho figli e quindi come tutti sanno non posso capire. Me lo dico da sola così vi evito la precisazione. E premetto anche che la storia è romanzata, così non la prendete troppo sul serio.

La signora, che chiameremo con il nome di fantasia, Istèria, ha due figli, Poverino e Perfezìa.
Poverino è quello che non riesce a fare i compiti in tempo per la cena, che la mattina non si alza facilmente, che se va in cortile a giocare a palla non azzecca mai la posizione giusta in cui stare e si becca i rimproveri dalla finestra “Vieni più qui! Mettiti lì! Non fare così! Vai di là! Torna su!”.
Perfezìa è quella che non dà problemi, credo, perchè a lei la mamma non dice mai niente.
Se sono a conoscenza di queste dinamiche è perchè il tono di voce della signora Istèria è talmente alto che quando grida “Sei un deficiente!” io poi devo precisare al mio coabitante che non ero io e non ce l'avevo con lui.

Poverino ne combina una al giorno, comunque. Una volta mi sa che l'ha fatta proprio grossa perchè la signora Istèria ha gridato con tutta l'aria nei polmoni: “Bastaaa! Fai schifo! Non è possibile! Ma quante volte te lo devo dire?!”. E Poverino rispondeva gridando e piangendo: “Scusa mamma! Scusa!” provando a giustificarsi fino poi a sbattere la porta perchè non creduto, evidentemente.

L'altro giorno Poverino e Perfezìa sono scesi a giocare insieme e la cosa mi ha rallegrato molto. Due passaggi a pallone, una corsetta e poi si sono seduti all'ombra su sollecita insistenza della madre che dispensava i soliti ordini dalla finestra del bagno. Poverino voleva giocare, seduto non ci sapeva stare, ma la sorella voleva già tornare a casa. C'era della tensione palpabile, infatti, poco dopo, Perfezìa si è incamminata verso il portone e Poverino, forse per fermarla, le ha tirato una pallonata sulle caviglie accompagnata da un sonoro “Deficiente!”.
La bambina ha accusato il colpo, ma non ha detto niente e ha continuato a camminare.
Poverino ha recuperato il pallone ed è tornato a casa con l'aria colpevole.

Proprio oggi, l'inquilina che abita un piano sotto ai nostri protagonisti, alla quale daremo il nome di fantasia, Martina, vedendo che la signora Istèria sgrullava il tappeto del bagno fuori dalla sua finestra come se sotto ci fosse il vascone dell'indifferenziato dell'isola ecologica di via Togliatti, non ha saputo frenare quella incredibile voglia di giustizia e a pieni polmoni le ha gridato: “Bastaaa! Fai schifo! Non è possibile! Ma quante volte te lo devo dire?!”

Se cerchi di insegnare nervosamente qualcosa a un bambino, lui imparerà solo ad essere nervoso e pure i vicini non è che se ne staranno troppo tranquilli.

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In foto, semplicemente il parchetto condominiale, così ve li immaginate a giocare tra gli ulivi

#risorgeremo #passerà #resistiamo #vinciamonoi #restiamouniti#andràtuttobene #iorestoacasa

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