Stiamo iniziando a vedere la luce per davvero. Si parla sempre più seriamente di ripresa, si fanno le ipotesi sulle date di riapertura delle attività, non quelle fasulle delle fake news che sparano numeri e mesi a casaccio proiettando le persone nel 2021 attraverso delle grafiche accattivanti e professionali a cui hanno creduto perfino i telegiornali, rilanciandole come pronostici attendibili. No, quelle ipotesi sono ridicole.
Eppure a quanto pare c'abbiamo creduto tutti, almeno finchè non abbiamo letto tra le righe la solita propaganda sovranista. E qualcuno pure dopo averla letta.
Il problema è che la pazienza non è una delle doti cardine dell'essere umano, a noi ci devi dire quando si risolve il problema, ci va bene qualunque data, pure il 2023 ma ce lo devi dire, non puoi solo dirci aspetta, abbiate pazienza, ora vediamo. E' più forte di noi, non ci riusciamo proprio a vivere alla giornata in attesa di poter tornare a pianificare.
Vabbè, ormai è andata, e poco importa se alla fine tutto quello che poteva saltare nel 2020 è saltato, sarà un 2021 pieno di cose, giusto? Vedremo.
Comunque tornando alla ripresa, da quello che si sente in questi giorni sembrerebbe che ci siamo. Si parla quasi solo di quando riapriranno cosa e di come sarà il lavoro di chi riaprirà.
Ricomincia il calcio, lo sport, le attività. Tutto con le dovute accortezze, non sia mai. Peccato solo che se le dovute accortezze durano quanto è durata la nostra pazienza nel disinfettare la spesa ogni volta che svuotiamo le buste dopo essere tornati dal supermercato, mi aspetto che ben presto chi potrà lavorare abbassi la guarda, all'ennesima sanificazione del tavolino, con la giustificazione che “Non se po' vive così!”
Immagino che dopo le prime giornate di campionato della Fase 2, in cui vedremo giocatori con le mascherine (?) o, la butto lì, gli addetti al sudore a bordo campo che asciugheranno le fronti dei calciatori per evitare che durante un contrasto, al giocatore con la bocca aperta arrivi la goccia penzolante di quello coi capelli lunghi, tutti torneranno ad abbracciarsi allegramente e a scambiarsi le maglie.
E magari pure 'sta storia delle barriere in spiaggia si rivelerà una previsione esagerata e alla fine ci sarà chi la rispetterà e chi no, chi al mare non ci andrà proprio e chi invece approfitterà dello spazio lasciato libero dai più coscienziosi.
E niente, oggi c'ho la vena polemica, sarà che è piovuto tutto il giorno. Sarà che mi manca il mare, che mi manca tutto.
O forse è colpa del cous cous che quando si raggruma troppo e non si fa sgranellare mi urta il sistema nervoso.
In foto come eravamo. Spero di fare in tempo a vederla vuota anche io 'sta città. Se no davvero sarebbe una fregatura.
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