Se è vero che dal 4 maggio inizierà la fase 2, quelle che abbiamo davanti sono le ultime due settimane di isolamento totale. Sono un po' emozionata. Da una parte non vedo l'ora di ricominciare, ma dall'altra mi immagino situazioni di imbarazzo o gaffe che, ad oggi, non saprei gestire. Mi chiedo, ad esempio, cosa farò quando rivedrò le mie amiche o i miei genitori?
All'inizio, quando eravamo tutti ingenui e pensavamo alla fine della quarantena come alla fine delle ostilità dopo una guerra mondiale, immaginavamo il giorno della liberazione come un momento di grandi effusioni, abbracci e baci. Nella nostra mente abbiamo costruito alla perfezione la “scena madre” di questo film che stiamo vivendo pensando e ripensando all'istante in cui, finalmente, avremmo riabbracciato qualcuno.
Poi, con il passare delle settimane, abbiamo sviluppato maggiore consapevolezza e preso atto del fatto che non ci sarebbe stata una risoluzione istantanea. Quindi quella fantasia di stritolare nostra sorella per un'ora e mezza, immaginando il giorno in cui l'avremmo rivista, ha iniziato a svanire come la foto di Marty McFly in Ritorno al Futuro, quella con i suoi fratelli che pian piano scompaiono.
Ora che siamo arrivati al culmine, non solo della rottura di palle, ma anche e soprattutto della presa di coscienza, ci rendiamo conto che non potremo incontrare nessuno senza l'uso della mascherina per un altro po' di tempo.
La cosa interessante da scoprire è quale sarà la nostra prossima reazione. Voglio dire, ci abitueremo a un nuovo tipo di frequentazione? Tipo che invece di andare la domenica a pranzo dai miei, non che ci sia mai andata regolarmente, purtroppo, anche se ultimamente sottoscriverei un abbonamento decennale per andare una volta a settimana dai miei, anzi una volta a giorno.
Comunque dicevo, scusate la digressione, tipo che invece di andare la domenica a pranzo dai miei, li vado a trovare il pomeriggio già mangiata? Oppure invece di fare un aperitivo con le amiche, ci si vede per una passeggiata o per fare la spesa insieme? Insomma, saranno questi i nuovi modi di frequentare i nostri cari?
Certo è che siamo stati in grado di abituarci all'impensabile. Ricordo perfettamente quando in rete si parlava di mascherina griffata giusto per sdrammatizzare e invece ora sta accadendo davvero, le stanno producendo firmate. Ognuno avrà la sua e ci sarà chi ostenterà la sua mascherina di marca.
E magari, quando riapriranno le scuole, i bambini avranno le mascherine tutte uguali come si fa con il grembiule per annullare le differenze sociali.
Forse ci abitueremo anche a questo e, con un po' di tempo, ci sembrerà normale.
Oppure, magari, tra altre due o tre settimane, rivedremo i nostri cari da dietro una mascherina, i nostri occhi si parleranno, forse si riempiranno di lacrime, le nostre braccia si protenderanno verso di loro e le nostre gambe ci condurranno oltre la distanza di sicurezza. E faremo la cazzata più dolce e commovente della storia delle pandemie: ci abbracceremo per un'ora e mezza.
Chissà.
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In foto la rappresentazione di quanto mi mancano gli abbracci.
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