Oggi è stato il giorno in cui le scelte di vita oculate, ponderate, fortemente volute hanno sortito un effetto boomerang che ha destabilizzato un po' questa stoica calma che, nelle pause tra una tachicardia e un attacco di panico, pervade il mio animo in questo periodo (schizofrenia? Boh).
Ad esempio, aver deciso di non vivere in mezzo ai palazzoni dove quando ti affacci non vedi altro che balconi pieni di scale arrugginite, stendini lasciati a seccare e piante ormai sfibrate, non si è rivelata ad oggi, giornata mondiale della festa della musica sui balconi, una scelta felice. Alle 18 mi sono affacciata e nulla... solo la leggera brezza della sera tra gli ulivi e quel silenzio per tanti anni profondamente desiderato. E vabbè, mai 'na gioia.
E ancora: aver evitato di accalcarsi nella notte post decreto blocca tutto per fare lo spesone della vita, beandomi della saggezza che mi contraddistingue, sta iniziando a rivelarsi una strategia non efficace perchè è già arrivato il momento di uscire di nuovo a procacciare cibo e la cosa è inaspettatamente ansiogena. Me ne sono accorta oggi mentre facevo la lista della spesa tenendo meticolosamente conto della disposizione degli scaffali del supermercato. Quindi, prima tutta la frutta e verdura che sta subito appena entri, poi le uova e il pane nella corsia in fondo, pasta e legumi nella seconda corsia e così via. Avevo in mente l'esatta collocazione di ogni cosa. Una roba da psicopatici per una come me che di solito entra e si lascia ispirare percorrendo in lungo e in largo per più volte l'intera superficie del supermercato; che si solito per comodità è il Carrefour anche se da ora in poi, per tutta la vita, dopo le dichiarazioni della Legarde mi rifornirò in qualunque altro posto tranne che lì.
Passando alle belle notizie, oggi mi è stato conferito un riconoscimento come membro più attivo della pagina Facebook dello Shamrock Pub. Ed è stato come tornare indietro nel tempo di almeno quindici anni. Mi sono immaginata Sandrone che da dietro il bancone mi incoronava membro più attivo... Vabbè, tutto a posto.
Per una buona mezz'ora, oggi, ho pensato alle cose che lì fuori stanno continuando ad accadere. Tipo le fontanelle di Roma, quelle rimaste, che non hanno smesso di versare acqua, gente che continua ad aver bisogno di sangue dai donatori, donne che continuano ad aver paura di restare a casa, persone che continuano ad aver bisogno di una casa in cui restare.
Non volevo, giuro, non volevo appesantire, ma oggi è così. Saranno contenti quelli che non ce la facevano proprio più di tutto questo buonismo elevato ad ottimismo che pervade il Paese.
A loro va il mio pensiero stasera: sappiate che anche noi apparenti allegrotti ci struggiamo l'anima per questa situazione. Anche noi siamo grati dal profondo del cuore ai nostri medici, infermieri, farmacisti, camionisti, giornalisti e forze dell'ordine e a tutti quelli che vorrebbero ma, per il bene comune, non possono restare a casa. Anche noi siamo tristi. Ed è proprio per questo che spalanchiamo le finestre, ci affacciamo dai balconi e gridiamo l'Inno d'Italia come se fosse una nuova canzone d'amore che ci fa battere il cuore. Perchè quella tristezza se ne deve tornare da dove è venuta. Perchè tanto lo sappiamo che alla fine si vince noi. Pure insieme a voi.
E comunque, in quel silenzio delle 18, fuori casa mia, c'era tutto il rumore delle vostre belle anime.