Oggi so' stata tutto il giorno a pensa' al Papa.
Poi siccome ho bevuto dell'Aglianico da 14° all'aperitivo in video chat del sabato sera, adesso mi ritrovo a scrivere col dialetto romanesco che ogni tanto se 'nfila.
Mi perdonerete, ma io non riesco proprio a esse' felice de vede' quel por'omo da solo in mezzo a 'na piazza che da quanno che la conosco è sempre piena de gente che pe' vede' le colonne allineate come se fosse una te tocca aspetta' mezz'ora.
Quella piazza che quanno me ce porto' nonna mia ero piccola e me ricordo più dell'autobus che non arrivava mai che de quella chiesa troppo grande, troppo. Sembrava una città. E mi ricordo che pensai: “A nonni', ma qui dentro Gesù come lo faccio a trova' che 'n altro po' me te perdo pure a te?”
Certo è che mia nonna sarebbe stata tanto felice di vedere Francesco in preghiera per tutti noi, di ascoltare il suo messaggio di speranza e gli avrebbe dato una mano, so' sicura, co' almeno dieci avemarie e altrettanti padrenostro.
Oggi ho pensato pure a Mattarella. Mo lo so che non ci credete e che penserete “vabbè dai, ieri te sei scordata de parla' dei due fatti più importanti e oggi vuoi recuperare...” e invece no. E' solo che c'ho i miei tempi.
Bello pure il fatto che Sergione è uno di noi, che non va dal parrucchiere. Bello, sì.
E non è che non gli credo, a Francesco e a Mattarella, sia chiaro.
E' solo che nella mia testa stride troppo l'immagine della perfezione di una scena apocalittica e salvifica al contempo, congelata nel tempo come l'icona del nostro secolo, un'icona fatta di cultura, di storia, di fede, di speranza, di opulenza, di borghesia, con quell'immagine tristissima della donna di Benevento che con tutta la sua tragica ignoranza minaccia di andare a sfasciare tutt'ecose se non gli consentiranno di sfamare i propri figli.
Stridono nella mia testa queste due Italie, stridono i due mondi.
Questa sera, però, il migliore dei presidenti del consiglio possibili, il nostro ormai stremato Giuseppe Conte, forse intimorito dalle minacce arrivate dai video dei nostri connazionali con tanto di pistole alla mano, ha dato un motivo a queste famiglie per non arruolarsi di fatto nel redditizio mondo della criminalità organizzata. Speriamo.
Quindi ecco, tra alti e bassi posso dire che oggi è andata bene. Sarà il vino, boh.
La verità, però, è che bene non è andata per niente, troppe notizie brutte, troppi numeri su quel bollettino di guerra che solo a leggerli te viene da fa' na crostata. Se poi ci ragioni sopra è finita... Poi dice perchè la gente s'è chiusa in cucina e non fa che sfornare cose buone. E' l'unica cosa che davvero ce riesce bene al momento.
Pure a mi' nonna. Quanto erano boni i dolci suoi. Pure le preghiere, però, je venivano bene.
Anzi, famo 'na cosa. Nonni' visto che il forno me s'è rotto, nel dubbio, io stasera me sa che du padrenostro li provo a di'.
Nun se sa mai.
Se oggi ho tardato un po' è colpa della foto che non si faceva trovare.
Irlanda 2007, Monastero di Clonmacnoise.