Con oggi sono due settimane esatte dal decreto “Io resto a casa”, quello che sostanzialmente trasformava tutta l'Italia in zona rossa o che comunque di fatto chiudeva simbolicamente il Paese. Lo so che il Paese non è stato chiuso proprio subito e che in fondo solo con il DPCM di sabato scorso, che poi è uscito domenica, ma è entrato in vigore da oggi, si ha avuto la stretta decisiva.
Vabbè, facciamo così, sono passate due settimane da quando ho iniziato a scrivere questo diario.
Perchè è così importante questo traguardo? Intanto perchè chi ha rispettato l'isolamento alla lettera, tipo me, uscendo solo una volta per fare la spesa con lo scafandro, se non si è ancora ammalato non si ammala più, forse, a patto che continui a restare a casa e ammesso che non abbia un'incubazione di più di due settimane e posto che anche tutto il resto del mondo possa dichiararsi al più presto negativo... Mmm...Ok, rimetto dentro le candeline.
Niente, come non detto, attendevo con ansia questo traguardo e ora che ci siamo l'orizzonte si allontana, le forze cedono e la dispensa è ormai svuotata. Che si fa? Niente paura, inizia la seconda fase, la fase expert! Non dobbiamo far altro che ripetere queste due settimane ma con l'esperienza di chi c'è già passato. Facile.
Quante volte nella vita avreste voluto rivivere una situazione che non avete apprezzato fino in fondo o sfruttato come volevate? O addirittura tornare indietro nel tempo per cambiare le cose? Ecco, è il vostro momento. Il mio di sicuro. Io per esempio ci sono un sacco di cose che in queste due settimane avrei voluto fare e non ho fatto a causa del troppo tempo dedicato a capire che cavolo stesse succedendo. Tutte le energie erano in quello, diciamolo. Ma perchè voi davvero avete letto qualche libro? Dai, non riuscite neanche a leggere ste quattro cazzate in fila che scrivo ogni sera.
E lo sport? Io non ho tolto le babbucce ai piedi praticamente mai, anche solo l'idea di mettere le scarpe da ginnastica mi faceva trasalire. E i tutorial di yoga? Io ne ho fatto mezzo e non era neanche quello originale. E le dirette di Jovanotti su Instagram? No. Stava sempre troppo carico, troppo preso bene, non ce la facevo, era straniante.
Insomma, io ora mi faccio un piano d'attacco e 'ste due settimane di bis me le faccio a palla.
Ormai so tutto: i canali da seguire, in quale angolo della casa mettermi per avere migliore ricezione, a che ora e dove andare a fare la spesa per non trovare troppa fila (non ve lo dirò mai) e come decontaminarmi al rientro. Ormai so pure che giro fa il sole e dove mettermi in casa per prenderne di più, tipo sul divano tra le 9 e le 10.
Quindi in conclusione, sì, c'è poco da festeggiare, c'è da resistere con forza come abbiamo fatto finora e anche di più, sperando che i frutti del nostro sacrificio si continuino a vedere come negli ultimi due giorni in cui i contagi sono diminuiti.
Alt, non è che sono diminuiti. Aumentano sempre anche se più lentamente, ma adesso che lo so, sperando che domani e dopodomani ci sia lo stesso trend “positivo”, credo che riuscirò per tutto il tempo che servirà anche a mettere le scarpe da ginnastica ed esibirmi in una coreografia sulle note di Bohemian Rhapsody e immaginare di trovarmi in una palestra di un liceo con una straordinaria compagna di giochi al mio fianco.
Lo farò anche per lei, che adesso sta in trincea e le scarpe da ginnastica le servono per correre da una corsia a un'altra.
Marta, poi quando finisci torni a cazzeggiare con me, eh?