In questi giorni ho osservato, attraverso quel precisissimo strumento di analisi che è il mio variegato account Facebook, le reazioni degli italiani a più o meno tutto quello che ci è successo nell'ultimo mese. Qui di seguito elenco le diverse reazioni e provo a mio modo a fare luce.
*Polemiche sull'uso dello slogan “Andrà tutto bene*
Chiaramente con “tutto” non si intende tutto tutto. E' piuttosto ovvio che sarà un casino totale quando la pandemia sarà sconfitta, ma lo si usa principalmente per rassicurarci reciprocamente sul fatto che l'umanità non si estinguerà per colpa di un virus.
*Polemiche e ipotesi non verificabili sull'origine del Covid19*
E' stata l'America per annientare la Cina. E' stata la Cina per annientare il mondo. E' stata la Russia per dominare il pianeta. E' stata la Germania per piegare l'Europa al suo potere. E' stata la natura per punirci. So' stati gli alieni. Queste sono solo alcune delle ipotesi in cui mi è capitato di imbattermi, ma più probabilmente io credo sia stato stocazzo.
*Polemiche sulle strategie di risoluzione dell'emergenza*
Hanno chiuso troppo tardi. Hanno chiuso troppo poco. Hanno chiuso male. Spariamo a chi esce.
Hanno chiuso la mia regione?! Hanno chiuso i parchi?! E via così, tutta una serie di affermazioni e domande ricche di stupore e incredulità a 360° verso qualunque notizia arrivi. Il fenomeno è piuttosto comprensibile vista l'agitazione del momento e ricorda molto l'attegiamento ansiotico del bianconiglio che non s'è mai capito dove deve andare ma c'ha fretta, non sa quale sia la strada ma lui va, dice, pensa, fa.
*Polemiche su quelli che accusano i runners, ciclisti e passeggiatori seriali*
Qui la questione è controversa. Proviamo a sbrogliarla: non è nei confronti degli sportivi o camminatori solitari in quanto tali che l'opinione pubblica si è risentita. Ci si poteva arrivare facilmente al fatto che se uno cammina da solo nel bosco al massimo può infettare il muschio. Ma in una comunità in preda al panico, il senso civico di ogni cittadino dovrebbe elevarsi e arrivare a fare considerazioni a cui non era abituato, anche quella di limitare davvero la propria libertà per il bene comune, non solo fisico ma anche e soprattutto psicologico. Inoltre, vedere gente in giro per qualunque altro tipo di motivo che non sia lavoro (purchè sia una tipologia indispensabile alla sopravvivenza della comunità) o approvvigionamento (se ti organizzi una volta a settimana dovrebbe essere sufficiente) dà adito a chiunque di pensare “E io che so', stronzo?”.
Purtroppo non siamo un popolo di meditatori zen, la maggiorparte di noi ancora pensa che lo yoga sia una marca di yogurt e, se vi vedono passeggiare, gli scatta la sinapsi associativa “Se lo fa lui lo faccio pure io” e ci ritroviamo in 60 milioni per strada. Quindi, come mi diceva mia madre quando ero piccola per esortarmi a risolvere le crisi della cameretta con mia sorella: “Chi ha più intelligenza la usi”. Vi prego, aggiungo io.
(Le crisi della cameretta restavano spesso irrisolte, comunque)
*Polemiche sul modo in cui Conte ha annunciato le ulteriori strette del 21 marzo*
Qui c'hanno ragione, ma chi di noi se la sentirebbe di dirgli qualcosa a uno che di sabato sera alle 22.30 sta ancora in giacca e cravatta?
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Volendo dunque trarre una conclusione che abbracci un po' tutti gli aspetti, appare evidente che il filo rosso che accomuna tutti i nostri problemi recenti è chiaramente il Corona Virus.
Cosa possiamo fare? Non lo so, mi dispiace.
Però forse almeno oggi che da lontano uno spiraglio di luce si inizia ad intravedere possiamo smetterla di fare polemiche.
Ne ho dimenticato uno:
*Polemiche su chi dice di non fare polemica*
Questa non mi è ancora capitato di rilevarla, ma, vista la natura del post, mi porto avanti.