Da oggi è Primavera. In realtà io sapevo da domani, ma forse durante una pandemia planetaria si ha più fretta di veder sbocciare le cose belle. Magari in questo clima di attesa si è pensato di trovare un modo per scacciare subito la tristezza senza aspettare altre 24h e si è detto: “Sai che c'è, oggi è troppo dura, facciamo finire almeno l'inverno”.
Ma, più probabilmente, sono io ad aver sempre vissuto un giorno in meno di Primavera. Da adesso in poi non mi fregate più.
Questa nuova scoperta, mi ricorda quando da adolescente, quindi pochi anni fa, mi meravigliai di un fatto piuttosto noto ai più: “Ma dai, anche quest'anno Pasqua cade di domenica?!”
E comunque c'è chi a quarant'anni ancora non se lo spiega.
Eh, quante cose si imparano vivendo. Per esempio mia madre si è imparata a realizzare le mascherine in casa. Non le ho chiesto se ha seguito un tutorial, ero troppo presa ad immaginare le sue mani che infilavano l'ago per avvolgere il filo tutto intorno ai margini di quel sacchetto di stoffa bianca. Non lo so, mi sono buttata, non ho idea di come si faccia una mascherina. In realtà non so neanche se ha usato l'ago o la macchina da cucire, non so niente, so solo che mi sono sentita rassicurata dal fatto che ora quando gli serve qualcosa al minimarket non devono avvolgersi la faccia nella sciarpa risollevando il lembo con le mani ogni volta che cade. Ma subito dopo mi sono ricordata che in questo periodo salta ogni certezza e che ancora non è stato chiarito proprio bene se ste mascherine servono o no. Solo ai cinesi le ho viste usare senza se e senza ma. Ce l'hanno tutti. Sempre. Non vedo un cinese senza mascherina dall'anno scorso.
Che poi, ripensando alla sciarpa, ormai non si sopporta più, fa troppo caldo. Anzi, pare di no. Ecco che vi volevo dire, possiamo finalmente parlare del meteo!
Sembra che Marzo, dopo aver a lungo indossato l'epiteto di “mese pazzerello”, stia per ottenere un upgrade e diventare mese “pazzo da legare”.
Sì, praticamente la prossima settimana nevica. Pare.
Ma chi può dirlo?
Niente, manco questo. Neanche più una certezza abbiamo nella vita.
Questa catastrofe cosmica ci ha tolto la capacità o l'illusione, dipende dai punti di vista, di fidarci delle nostre convinzioni o delle informazioni che ci vengono date. Io solo una cosa ho capito proprio bene bene: restate a casa. E non mi muovo.
Ma tutto il resto è avvolto da un alone di grasso delle cucine degli italiani che sfornano a palla ogni tipo di prelibatezza.
Anche le nostre convinzioni politiche vacillano. Amiamo Conte, abbiamo dimenticato finanche i volti dei leader delle sardine e quasi quasi saremmo pronti a un paio di settimane di dittatura. Anzi, forse le desideriamo.
Insomma, non essere sicuri di quando inizi la Primavera, a confronto con tutto il resto, mi sembra davvero una incertezza trascurabile. Meno male, almeno questo.