Mi rendo conto da sola che essermi messa in questa ardua impresa di scrivere ogni giorno un diario semiserio si sta rivelando una cosa massacrante per chi legge, vista la lunghezza chiaramente e consapevolmente anacronistica rispetto a quello che il periodo storico richiederebbe (nel prossimo decreto metteranno l'obbligo di pubblicare solo flash esilaranti di una riga, massimo due), ma, vi giuro, è massacrante soprattutto per chi scrive.
Non è tanto per il fatto in sé di tenere un diario, ma è tentare di renderlo semi-serio che ogni giorno mi fa dire “Ma perchè sto a fa' sta cazzata...?”, spalmandomi la mano aperta e rigorosamente igienizzata sul volto tipo emoticon di whatsapp. Non ci credo che non la conoscete, la usano tutti di questi tempi per commentare le notizie di quelli che non riescono a smettere di fare jogging o che fanno la braciolata con i cugini stretti, anche se negli ultimi giorni la reazione più gettonata per questi fatti è diventata la faccina rossa di rabbia con le sopracciglia aggrottate che sputa fuoco dal naso o dalle orecchie, non ricordo.
Non ricordo quest'ultimo particolare perchè non la uso spesso. Non mi arrabbio spesso, è più facile che rimanga delusa (infatti la faccina con la mano in faccia è il mio must) ma rossa di rabbia no.
C'è poco da arrabbiarsi se c'è ancora qualcuno che non ha chiara la situazione, che si sente invincibile, che vive seguendo le sue quattro regole e che non ha proprio idea di cosa significhi vivere in una società ai tempi del Coronavirus.
Eppure in molti avevamo capito fin da subito che se ci avevano lasciato la possibilità di uscire a fare una corsetta era giusto per continuare a rispettare idealmente la nostra forma di governo, la nostra democrazia; che se non avevano chiuso tutto fin da subito era per dare tempo alla popolazione di abituarsi ad un presente distopico; che se non avevano messo in campo l'esercito era perchè speravano che gli Italiani, pigri e ipocondriaci quali sono, avrebbero detto: “Corsetta? Machittesencula”. E invece no. Inaspettatamente una parte di quel popolo della pizza, pasta e mandolino, si è risvegliato il 10 marzo con il dna di Usain Bolt e la vena ribelle di Braveheart e ha iniziato la sua tenace e convinta battaglia per la libertà di uscire a fare una passeggiata mentre, magari, i claustrofobici si accontentavano di affacciarsi alla finestra per il rispetto della collettività.
Poi c'è stata la reazione a catena: visto l'andazzo del “faccio come mi pare tanto si può fare perchè non hanno detto il contrario, pappappero”, i furbacchiotti veri hanno pensato bene di interpretare quella indicazione del Dpcm a modo loro sentendosi in pieno diritto di andare al parco di domenica pomeriggio, per esempio, quando ovviamente ci trovi il mondo e se pensi di non trovarcelo e ci vai per quel motivo sei pessimo, fai parecchio schifo.
Ed eccoci qui, a poche ore, forse giorni, dal divieto di uscire a fare due passi. Tutto questo perchè al mondo esistono anche le persone egoiste, limitate intellettualmente, sleali, approfittatrici e tendenzialmente criminali. Ops, adesso che ci sta passando l'euforia di massa e quel travolgente amore reciproco lo possiamo dire. Anzi, sai che c'è? Diciamolo. Usiamo tutte le faccine rosse di rabbia che abbiamo e uniamoci al coro di chi sta a casa da dieci giorni minimo: amici, fratelli, compaesani, avete rotto il cazzo!
Lo so, oggi è stato più serio che semi. Ma fidatevi, è andata bene, ne avevo scritto uno che iniziava con “Oro per l'Italia”... E lì si che si piangeva forte.